Professione consulente del lavoro: cosa studiare?

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Stai per diventare genitore e vuoi sapere come funzionano i congedi parentali? Oppure vuoi dare le dimissioni dal tuo posto di lavoro attuale e non sai come fare? Allora il professionista che fa al caso tuo è il consulente del lavoro! Si tratta dell’esperto del diritto del lavoro a cui privati e aziende si rivolgono per un consulto riguardo a paghe, contributi e amministrazione del personale. 

Continua a leggere il nostro articolo se vuoi sapere in cosa consiste il suo lavoro e il suo percorso di studi!

Chi è e che cosa fa il consulente del lavoro

Il consulente del lavoro è un libero professionista competente nell’amministrazione del personale subordinato e parasubordinato di un’azienda. 

Si occupa dell’inquadramento contrattuale dei dipendenti di un’azienda iscrivendoli agli Istituti previdenziali e assicurativi di competenza e gestendo le comunicazioni con i Centri per l’Impiego.

Inoltre, elabora paghe e contributi in base ai contratti collettivi e talvolta individuali. Oltre a ciò, assolve agli adempimenti previdenziali e assicurativi mensilmente e annualmente.

Un altro compito fondamentale è la consulenza tecnica per risolvere problemi di inquadramento contrattuale, gestendo le comunicazioni e le pratiche con i Centri per l’Impiego e altri enti come la Direzione del Lavoro, l’INAIL, l’INPS e i sindacati. Anche in sede di contezioso legale entra in gioco la consulenza tecnica in merito a controversie tra le aziende e i propri dipendenti. Tale consulenza può essere richiesta dal Giudice o dalle parti in conflitto durante un processo.

Dove lavora un consulente del lavoro? Può lavorare negli studi professionali insieme ad altri consulenti del lavoro oppure in studi associati con avvocati e commercialisti. In alternativa, può lavorare nelle risorse umane di un’azienda. In questo contesto, oltre alle mansioni sopra citate, potrebbe talvolta occuparsi della selezione del personale.

Come diventare consulente del lavoro

Cosa puoi studiare per diventare consulente del lavoro? Innanzitutto, ti consigliamo di partire da un corso di laurea in ambito giuridico o economico. Vediamo insieme le lauree triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico più indicate:

Lauree triennali:

  • L-14: Scienze dei Servizi Giuridici
  • L-16: Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione
  • L-18: Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale
  • L-33: Scienze Economiche
  • L-36: Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali

Consulta il nostro articolo per conoscere il Corso di Laurea in Scienze dei Servizi Giuridici.

Lauree magistrali:

  • LM-56: Scienze dell’Economia
  • LM-62: Scienze della Politica
  • LM-63: Scienze delle Pubbliche Amministrazioni
  • LM-77: Scienze Economico-Aziendali
  • LM/SC-GIUR: Scienze Giuridiche della Sicurezza 

Laurea magistrale a ciclo unico:

  • LMG-01 Giurisprudenza

Consulta il nostro articolo per conoscere il Corso di Laurea in Giurisprudenza.

Praticantato 

Una volta conseguito il titolo di studio, inizia la il periodo di praticantato della durata di 18 mesi. Potrai svolgerlo all’interno di uno studio di un consulente del lavoro iscritto all’albo da almeno 5 anni. Come primo step dovrai iscriverti al registro dei praticanti, che attesta l’inizio del tirocinio obbligatorio. Durante il praticantato parteciperai alle attività dello studio sotto la supervisione del professionista senior che ti segue. È un impegno che dura mediamente 20 ore a settimana e dopo i primi 6 mesi di tirocinio inizierai a ricevere un rimborso spese. In realtà è possibile anche anticipare il tirocinio professionale durante l’ultimo anno di università. L’importante è essere in regola con gli esami. 

Esame di abilitazione 

Una volta terminato il tirocinio professionale puoi accedere all’esame di abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro. L’esame è composto da due prove scritte e una orale. Le due prove scritte consistono nello svolgimento di un elaborato sulle materie del diritto del lavoro e della legislazione sociale e in una prova teorico-pratica sui temi del diritto tributario, scelti dalla commissione esaminatrice.

La prova orale ha per oggetto le seguenti materie e gruppi di materie:

  • diritto del lavoro;
  • legislazione sociale;
  • diritto tributario ed elementi di ragioneria, con particolare riguardo alla rilevazione del costo del lavoro e alla formazione del bilancio;
  • elementi di diritto privato, pubblico e penale; 
  • ordinamento professionale e deontologia.

Come vengono valutate le prove? Ciascun componente della commissione esaminatrice può attribuire fino a dieci punti per ciascuna delle due prove scritte e per la prova orale. Il punteggio di ciascuna prova si ottiene dividendo la somma dei punti assegnati al candidato per il numero dei componenti l’intera commissione esaminatrice. Se si ottengono almeno sei punti su 10 in ciascuna prova scritta, si può accedere all’orale. Infine, se si ottengono almeno sei punti all’orale si consegue l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro

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