Contestare un voto d’esame : come e quando si può fare

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Hai sostenuto un esame universitario, ritieni di essere stato giudicato in maniera ingiusta e vorresti sapere come fare a contestare un voto d’esame? Sei nel posto giusto!

Andiamo a vedere come contestare un voto universitario, a chi rivolgersi, e come funziona.

Contestare un voto d’esame

Contestare un voto d’esame all’università, in Italia, è un diritto garantito agli studenti che ritengono di essere stati penalizzati da un’ingiusta valutazione. Per farlo è necessario seguire una procedura specifica e rispettare i tempi previsti dalle normative.

Vuoi conoscere bene quali sono i tuoi diritti? Leggi il nostro articolo sui diritti fondamentali degli studenti universitari!

In primo luogo, è importante capire che la contestazione del voto d’esame non è una pratica da prendere alla leggera. Essa, infatti, comporta una serie di impegni e responsabilità che dovrai essere disposto ad assumerti.

Inoltre, è necessario essere consapevoli del fatto che la contestazione può non portare al risultato sperato, e che quindi la valutazione potrebbe non essere modificata.

Prima di contestare un voto d’esame

La prima cosa da fare, prima di intraprendere le vie ufficiali, è sicuramente quella di parlare al professore o alla commissione di esame, anche prima ancora di verbalizzare il voto da te considerato ingiusto.

Infatti, il docente ha il dovere di ascoltarti e di fornirti una giustificazione dettagliata del voto assegnato, sulla base dei criteri di valutazione previsti dal programma del corso.

Gli manifesterai la tua insoddisfazione e gli spiegherai perché senti che la valutazione non è stata corretta e, magari, il docente deciderà di farti ripetere la prova.

Qualora le tue rimostranze non trovassero accoglimento, puoi decidere semplicemente di rifiutare il voto e riprovare oppure, se ritieni di essere stato vittima di un’ingiustizia (e di poterla dimostrare), puoi passare al ricorso esame universitario vero e proprio.

Come contestare un voto d’esame

Vediamo come fare ricorso per esame universitario. A chi rivolgersi per contestare un voto d’esame? Qual è la corretta procedura per ottenere l’annullamento esame verbalizzato?

Sottolineiamo che è possibile contestare anche una bocciatura ingiusta, ma solo se questa viene verbalizzata (come si suol dire se viene “messa a libretto”) e questo è estremamente raro. Il docente, infatti, tende a portare lo studente a presentarsi successivamente, senza però formalmente respingerlo.

Ricorso interno all’università

Molte Università, nei propri regolamenti di Ateneo, disciplinano questa tipologia di reclami. Dovrai quindi informarti sulle procedure previste dalla tua Università.

Generalmente, il primo passo è rivolgersi al Consiglio di Dipartimento ed al suo Presidente. Il ricorso deve essere presentato entro i termini previsti dalla normativa universitaria, e deve contenere una descrizione dettagliata delle motivazioni della contestazione e delle prove a sostegno della propria posizione.

Una volta presentato il ricorso, chi di dovere procederà ad esaminare la questione e a valutare se la contestazione del voto è fondata. Se c’è la conferma della validità del voto assegnato, si può decidere di procedere presentando un ricorso al Rettore dell’Università.

Questa procedura è gratuita.

Contestare un voto d’esame al TAR

Qualora nemmeno la decisione del Rettore dovesse soddisfarti è possibile fare ricorso per un esame universitario innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale(TAR)

Puoi, infatti, entro 60 giorni, rivolgerti proprio al TAR con un ricorso contro l’università. Il giudice amministrativo si pronuncerà sulla legittimità della valutazione e riconoscerà se, effettivamente, il voto universitario è ingiusto.

In questo caso, però, ci sono notevoli spese da affrontare. Dovrai pagare l’avvocato che deve assisterti, le “spese processuali”, e qualora dovessi perdere il ricorso, dovrai anche pagare le spese legali sostenute dall’Università.

Qualora il TAR dovesse darti ragione, invece, queste spese ti verrebbero rimborsate dall’Ateneo (ma non l’onorario dell’avvocato).

Per renderti conto, più o meno, di come funziona un ricorso al TAR e dei costi cha da questo derivano, puoi leggere questo articolo.

Quali sono le cause di annullamento di un esame universitario

Ogni docente è dotato di una certa discrezionalità nell’assegnare un voto. Questo vuol dire che non è certamente facile dimostrare che il voto assegnatoti è ingiusto.

Ci sono però delle cause “dimostrabili” di annullamento di un esame universitario.

Alcune di esse, ad esempio, sono:

Nel caso di un esame orale:

  • Il docente sottopone i candidati a forti pressioni e non è concesso loro il giusto tempo per riflettere sulle domande e per organizzare una risposta completa.
  • Viene dedicato troppo poco tempo all’esame ed al processo di valutazione, tanto che il docente non ha tutti gli strumenti per poter valutare correttamente la preparazione dello studente
  • Il docente pone domande su argomenti non previsti dal programma d’esame specificato nella Scheda del Corso.
  • Ad esaminare il candidato è esclusivamente un soggetto estraneo alla commissione d’esame.

Nel caso di un esame scritto:

  • Presenza di domande su argomenti non previsti dal programma d’esame specificato nella Scheda del Corso.
  • Presenza di domande ambigue, senza una risposta corretta o con più di una risposta corretta.
  • Termine dell’esame prima del tempo concesso.

Conviene contestare un voto d’esame?

La difficoltà sta proprio nel poter dimostrare queste circostanze ed ecco perché, prima di procedere con un ricorso esame università, è bene ponderare attentamente la scelta e capire se si ha effettivamente la possibilità di dimostrare l’ingiustizia subìta.

A tutti è capitato di aver studiato magari notte e giorno per preparare un esame per poi ricevere una valutazione troppo bassa. Ma non è questo il caso che ti deve spingere ad intraprendere questa procedura. In questa circostanza, se lo ritieni opportuno, puoi decidere semplicemente di rifiutare il voto e ripetere l’esame. Anche perché, come abbiamo visto, se ci si porta fino al TAR la spesa è davvero ingente. Conviene invece procedere con una contestazione per le vie ufficiali quando si è convinti del torto subìto e, soprattutto, di essere in grado di dimostrarlo.

Come si suol dire “non basta avere ragione, bisogna trovare qualcuno che te la dà”!

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