Ingegneria elettrica, è uno dei primi corsi di laurea ingegneristici, e tratta di uno dei primi problemi dell’ingegneria moderna e contemporanea: l’elettricità. E qui probabilmente ti sarai posto una domanda: se l’ingegnere elettrico si occupa dell’elettricità, di cosa si occupa l’ingegnere elettronico? E cosa si studia in Ingegneria elettrica? Andiamo a schiarirci le idee, analizzando le differenze tra le due ingegnerie e scoprendo cosa si studia nel corso di Laurea di Ingegneria Elettrica.
Cosa cambia tra ingegneria elettrica ed elettronica
L’ingegneria elettrica si occupa dell’elettricità anche a livelli altissimi. Lo scopo di questa ingegneria è creare l’energia e l’elettricità, saperla incanalare e saperla gestire. Infatti, l‘ingegnere elettrico lavora con una quantità di energia elevatissima, e un suo errore potrebbe causare disastri non indifferenti. L’ingegnere elettronico, invece, tratta dell’elaborazione dell’energia, della conduzione e della conservazione di informazioni. La quantità di energia che tratta l’ingegnere elettronico è minore, e quel che potrebbe causare un suo errore sarebbe una perdita di dati.
Come accedere alla laurea triennale e magistrale in ingegneria elettrica
Per accedere alla triennale di Ingegneria elettrica si dovrà svolgere, come per ogni altra ingegneria, il TOLC-I. Dopo aver svolto questo test e aver messo la propria preferenza per il corso e l’ateneo, si dovrà attendere lo scorrimento o vedere se si è direttamente entrati nel corso di ingegneria.
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Cosa studia e in quanti anni
Il corso di laurea in ingegneria elettrica è percorribile sia in triennale che in magistrale. In questo articolo daremo più importanza alla prima, ma accenneremo comunque i possibili percorsi o studi della magistrale. Iniziamo dicendo che come ogni ingegneria avrà le materie che concernono le basi della matematica, come analisi 1, algebra lineare, fisica, chimica e scienze delle costruzioni.
Ma quali sono le materie di ingegneria elettrica caratterizzanti?
Le materie inizieranno dal secondo anno, con elettronica I ed elettronica II, e spesso ci saranno esami di Fisica specializzati nell’elettrica. Infine, durante l’ultimo anno della triennale, si avranno quasi solo esami caratterizzanti ingegneria elettrica, che saranno: misure elettriche, macchine elettriche, sicurezza elettrica, distribuzione dell’energia elettrica e modellistica degli impianti elettrici.
Sbocchi post laurea
Abbiamo parlato della laurea, ma cosa fare dopo? Vediamo sia il percorso di magistrale che possibili lavori.
Laurea magistrale
Insieme alla laurea triennale esiste anche la magistrale in Ingegneria Elettrica. Questa sarà un approfondimento concentrato solo sugli studi dell‘energia elettrica, dal fotovoltaico, alle aziende, fino a sistemi cinetici ed elettrodinamica. La laurea triennale darà però le basi per poter proseguire altri tipi di studio, come in ingegneria elettronica, ingegneria energetica e tante altre. Per accedere però alla magistrale in ingegneria elettrica non ci saranno prove selettive ma solo una verifica dei requisiti.
Sbocchi lavorativi
E adesso la fatidica domanda: quali sono gli sbocchi lavorativi di ingegneria elettrica?
L’ingegnere elettrico ha come compito la creazione di modelli o prototipi di impianti d’energia, di sistemi o di consulenza per aziende e società. Quindi, troverà lavoro in aziende dell’informazione e telecomunicazione, in aziende di consulenza o del reparto metalmeccanico, o ancora in imprese metallurgiche, chimiche e automotive, insieme alle industrie dei trasporti private o statali. Insomma, le opportunità sono parecchie per un ingegnere elettronico!