Ultimate le scuole superiori, le proiezioni future sono numerose, c’è chi sceglie un corso post diploma, chi punta a conseguirne uno accademico e chi di laurea. La scelta di uno a discapito dell’altro verte esclusivamente sul tipo di interesse formativo dello studente. Entrambi i diplomi, infatti, hanno lo stesso valore legale e livello universitario, come stabilito dal Miur (Ministero dell’Istruzione).
Cos’è il diploma accademico?
Il diploma accademico è un titolo di istruzione superiore, equiparabile ai titoli universitari, che si suddivide in primo e secondo livello. Si ottiene frequentando un istituto di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM), come le Accademie di belle arti, le Accademie nazionali di danza, le Accademie internazionali di teatro, i conservatori musicali, le Accademie nazionali di arte drammatica e tutti i restanti enti artistici italiani accreditati dal MIUR.
Il sistema AFAM, infatti, riconosce complessivamente 145 istituzioni: 82 statali e 63 non statali, ovvero:
- 20 Accademie di belle arti statali
- 1 Accademia nazionale d’arte drammatica
- 1 Accademia nazionale di danza
- 55 Conservatori di musica statali
- 18 ex Istituti musicali pareggiati
- 5 Istituti superiori per le Industrie Artistiche
- 18 Accademie di belle arti legalmente riconosciute, tra cui le cinque storiche di Genova, Verona, Perugia, Bergamo, Ravenna
- 27 altri Istituti autorizzati a rilasciare titoli con valore legale.
Per accedere ad un Istituto AFAM bisogna entrare in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado e sostenere una prova di selezione. L’accesso è garantito solo a coloro che dimostrano ottime doti musicali, artistiche, di recitazione, etc.
Come si ottengono i diplomi accademici di I e II livello?
Il diploma accademico di primo livello – equipollente alla laurea triennale di primo livello – si ottiene al termine dei 3 anni e con il raggiungimento di 180 crediti (detti CFA – Crediti Formativi Accademici). Con il diploma di primo livello si ha accesso ai corsi di secondo livello o a quelli di laurea magistrale, ai master di primo livello, ai diplomi accademici di specializzazione o di perfezionamento (previa valutazione del piano di studi).
Il diploma accademico di secondo livello, invece, prevede una durata di 2 anni e il raggiungimento di 120 crediti (132 per alcuni istituti). Recentemente sono stati istituiti anche dei diplomi di II livello dalla durata quinquennale (di 300 crediti e simili ai diplomi di laurea del vecchio ordinamento), abilitanti alla professione di restauratore di beni culturali. L’accesso a questi ultimi è possibile solo per coloro che possiedono un diploma accademico di I livello AFAM o una laurea universitaria equipollente (previo riconoscimento di 120 crediti).
Al termine di ogni ciclo di studi bisognerà superare una prova finale che può comprendere l’elaborazione di una tesi e una prova pratica del proprio talento (come l’esecuzione della disciplina artistica studiata).
Cos’è il diploma di laurea?
Il diploma di laurea è un titolo accademico che attesta la conclusione del primo ciclo di studi universitari, quello della laurea triennale. Si ottiene in seguito all’elaborazione e, in alcuni casi, alla discussione della tesi e garantisce la possibilità di proseguire la propria formazione dando accesso al successivo ciclo di studi che comprende le lauree magistrali, biennali e a ciclo unico e i master di primo livello. L’ultimo ciclo, il terzo, comprende il dottorato di ricerca, la specializzazione e i master di secondo livello, accessibili esclusivamente a coloro che hanno ultimato i primi due cicli universitari e superato un concorso o un colloquio. Il primo ciclo è volto all’acquisizione di conoscenze basilari e generiche che consentono di proseguire studi più specifici, incentrati sulla formazione professionale, cioè quelli di secondo e terzo ciclo.
Come si ottiene il diploma di laurea?
I corsi di studio del sistema universitario si strutturano in crediti (detti CFU – Crediti Formativi Universitari) che corrispondono di norma a 25 ore di lavoro dello studente per un totale di 60 CFU per anno accademico. La votazione di ogni esame si esprime in trentesimi (con una soglia minima da dovere raggiungere pari al 18) oppure in idoneità. Per conseguire il diploma di laurea, lo studente deve aver acquisito un totale di 180 crediti formativi e aver sostenuto l’esame finale che, nella maggior parte dei casi, corrisponde alla discussione della tesi redatta dallo studente in collaborazione con il proprio relatore (un professore di corso). La votazione finale si ottiene calcolando la media dei voti in relazione ai crediti formativi e si esprime in cento decimi (con la sufficienza pari a 66) e con la possibilità di ottenere la lode, se la decisione viene concordata dall’intera commissione.
Qual è la differenza tra “diploma di laurea” e “laurea triennale”?
Se il percordo di studi è strutturato in 3+2, dove i due anni sono quelli di laurea magistrale o specialistica (che non significa specializzazione) per conseguire il vero “diploma di laurea, perché si fa confusione con tutte queste terminologie e riti di conseguimento del diploma universitario (equipollente a quello di laurea triennale per il Decreto Gelmini) con termini forse improri e riti mai aggiornati?
Non basterebbe chiamare “diploma universitario” i primi tre anni, cambiando il rito del giorno di tesi dichiarando proprio di aver conseguito il diploma e lasciando il nome di laurea solo a ciclo concluso col solito e vecchio rito?
I concetti sono semplici, ma non riesco a capire perché i diplomi di tre anni vengano chiamati lauree facendo confusione tra luareati e persone che non concludono il percorso.
Chi prende la laurea triennale è veramente laureato oppure ha conseguito solo un diploma universitario?
Mi spiace farti rosicare, ma la triennale è LA laurea. Casomai è colui che prosegue il percorso arrivando al quinto anno che non è un “semplice” laureato, bensì un “laureato magistrale”. La terminologia è già aggiornata.