In una struttura sanitaria non lavora solo chi cura le persone, vi è un grande comparto che si occupa delle questioni organizzativo-gestionali, la dirigenza sanitaria.
Ma come si accede alla dirigenza sanitaria? Solo i medici possono lavorarci? Quali sono i percorsi di studio più appropriati? Scopriamolo insieme!
Cos’è la dirigenza sanitaria
La dirigenza sanitaria rappresenta un ambito professionale di grande rilevanza, dove competenze manageriali e conoscenze specifiche del settore sanitario si fondono per garantire una gestione efficace delle strutture sanitarie.
Per poter intraprendere questa carriera nel privato ognuno segue le sue regole, nel pubblico invece la questione è piuttosto variegata. L’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) presenta una complessa normativa che dal 1978, quando fu istituito, ad oggi, ha subito modifiche ed integrazioni.
In questo articolo, comunque, esploreremo in maniera semplice i requisiti, le opportunità e i percorsi per accedere alla dirigenza sanitaria nel contesto italiano.
Questa può essere una grande opportunità per chi è laureato in medicina ma non vuole curare le persone. Ce ne sono anche tante altre, leggi il nostro articolo se ti domandi: «Cosa fare se ho una laurea in medicina ma non voglio fare il medico?»
Quali sono i ruoli della dirigenza sanitaria
A capo di una struttura sanitaria abbiamo un direttore generale. “Sotto” di lui, la dirigenza sanitaria si divide fondamentalmente in un comparto amministrativo ed uno sanitario. Al vertice del primo abbiamo un direttore amministrativo del secondo, invece, un direttore sanitario.
Abbiamo poi dei sottoposti di questi direttori. Nell’ambito amministrativo abbiamo i dirigenti che gestiscono le varie funzioni amministrativo-gestionali: le risorse umane, il controllo di gestione, gli acquisti ecc. Nell’ambito sanitario abbiamo invece i direttori di struttura complessa (quelli che prima venivano definiti i primari) e semplice.
Ancora inferiormente nella scala gerarchica abbiamo nell’ambito sanitario i dirigenti medici e sanitari non medici e nell’ambito amministrativo i funzionari amministrativi.
Dirigenti medici e Dirigenti non medici sanitari
Non bisogna farsi confondere dal titolo di dirigente medico. I medici, infatti, quando vengono assunti nelle strutture sanitarie assumono direttamente il titolo di dirigente. A seconda delle responsabilità che gli vengono attribuite, poi, abbiamo dirigenti medici di primo livello e di secondo livello.
Abbiamo anche altre figure di dirigenti sanitari, i dirigenti non medici. Essi possono essere coordinatori delle professioni sanitarie. È il caso dei dirigenti infermieri, ostetrici ecc. Per ambire a queste posizioni nella dirigenza sanitaria occorre la laurea magistrale nella propria Professione Sanitaria.
Inoltre possiamo avere dirigenti non medici non laureati in professioni sanitarie come i dirigenti biologi, i dirigenti psicologi, i dirigenti farmacisti ecc.
Come si diventa Direttore Generale
Il Direttore Generale è responsabile della gestione complessiva dell’azienda sanitaria. Ha il compito di vigilare su tutte le attività. Nel SSN il Direttore Generale è nominato dalla Regione e il suo mandato dura 5 anni. Per poter accedere ai concorsi per il ruolo di Direttore Generale il candidato deve essere un laureato magistrale con adeguata esperienza dirigenziale (almeno quinquennale). Può quindi essere laureato sia in una disciplina amministrativa sia in Medicina e Chirurgia.
Come si accede alla dirigenza sanitaria medica
Il Direttore Sanitario è responsabile della gestione igienico-sanitaria dell’azienda e della programmazione sanitaria. Egli è individuato del Direttore Generale e deve essere laureato in Medicina e Chirurgia. Per questo ruolo è prediletta la specializzazione in “Igiene e Medicina Preventiva”, ma con qualunque specializzazione si può essere nominati. Per i Direttori di Struttura Complessa o Semplice bisogna essere specialisti nella disciplina della quale si coordina la struttura.
Come si accede alla dirigenza sanitaria amministrativa
Il Direttore Amministrativo è responsabile degli atti amministrativi dell’azienda. Deve essere, generalmente, un laureato in discipline giuridiche o economiche, che non abbia compiuto ancora 65 anni e con almeno 5 anni di esperienza in gestione amministrativa aziendale. I dirigenti delle strutture a lui sottoposte sono anch’essi laureati dell’ambito economico-giuridico con esperienza in funzioni amministrative.
Master in dirigenza sanitaria
Bisogna dire che sia per i sanitari che per gli amministrativi che intendono svolgere ruoli nella dirigenza sanitaria vi sono dei master appositi che possono essere frequentati. È infatti consigliabile per acquisire competenze manageriali e dirigenziali, frequentare corsi di specializzazione, master o percorsi formativi specifici nel settore della gestione sanitaria. Questi programmi offrono una formazione mirata, che comprende moduli di economia sanitaria, gestione delle risorse umane, legislazione sanitaria e pianificazione strategica. Per alcuni concorsi pubblici il possesso del titolo di master nella dirigenza sanitaria è requisito necessario di accesso.