Si può studiare con la musica?

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Musica per studiare: pro e contro

Nella vita da studente ti sarà capitato più volte di trovarti immerso per ore nel silenzio o circondato da suoni e rumori esterni, sentendo il bisogno così di ricorrere a mezzi differenti per studiare con concentrazione. Uno tra i più usati è la musica. Ma funziona davvero? Ci sono stati alcuni studi scientifici al riguardo che hanno evidenziato come l’uso della musica non sia solo personale (quindi dipendente dal carattere) ma anche selettivo. Ma, proseguiamo un passo per volta: si può usare la Musica per studiare? Quale musica è migliore? Scopriamolo.

Onde alfa: cosa sono e come aiutano nello studio

Ancor prima di parlare di musica per studiare dirigiamoci verso quello che è il motivo per cui essa, o dei white sound, possono aiutare il nostro cervello a rilassarsi: le onde alfa sono una delle quattro tipologie di onde prodotte dal nostro cervello nei momenti di relax; prima di addormentarci, quando dopo una doccia asciughiamo i capelli immersi nel calore della nostra casa o, sdraiati nei momenti di flow. Studi recenti hanno dimostrato che l’uomo può produrre da sé tali onde e, in un’epoca di continuo stress come la nostra, vengono percepite come manna dal cielo. Uno dei modi per generarle è usare musica rilassante, associandola, perché no, allo studio.

Quale musica scegliere?

Alcune affermazioni sembreranno scontate, ma se abbiamo l’ausilio della scienza perché non citarle. Grazie agli studi di Hallam, Price e Katsarou sappiamo che l’uso di una musica con parole o con cambi di ritmi troppo elevati e costanti peggiora le prestazioni, poiché una parte della concentrazione va a cogliere le parole e a seguire le variazioni del ritmo. Quindi, caro heavy metal e mio caro rep, dovremo fare a meno di voi quando studiamo. Spotify, in tempi recenti, ha incaricato la dottoressa Emma Gray di svolgere studi sull’uso di determinati stili musicali in ambiti di studio, e ne è emerso che si categorizza la musica anche rispetto alle materie che si devono studiare; musica classica, ambience e lo-fi sono tra le più gettonate e, l’ambience, nello specifico, ha un ruolo speciale che andremo ad analizzare in seguito.

La musica classica è utile per lo svolgimento di esercizi matematici (argomento dibattuto, ma con prove ed esperimenti a sostegno di tale teoria) nelle prime fasi di apprendimento, mentre si sconsiglia per la ripetizione o la risoluzione di problemi. Per gli studi umanistici e di lingue, oltre alla conferma che la musica classica aiuti nella prima fase di memorizzazione, ci sono altri studi svolti che risultano contraddittori sulle seconde fasi di studio. L’ambience, più che musica, è uno stato ambientale che potrebbe venire in soccorso, insieme ai white sound e, a determinati produttori di suoni, per le onde alfa.

Studente introverso e studente estroverso: divergenze di studi

Ebbene sì, dallo studio di Annette M.B. de Groot è emerso che uno studente introverso non riesce a studiare con la musica e che invece, una personalità estroversa, riesce a migliorare la focalizzazione grazie a quest’ultima. Poveri introversi direte, ma almeno la musica ambience, con la sua ricerca di suoni ambientali, può aiutare anche loro che possono calmare la mente ricorrendo a suoni più naturali. E, discostandoci un attimo, tutti gli studi hanno dimostrato che contatti con la natura aiutano sia fisicamente che mentalmente il soggetto a svolgere qualsivoglia azione quotidiana. Quindi, se il povero studente introverso aveva perso le speranze, a causa dei continui rumori o fastidi esterni, può sempre rifarsi alla ambience o a cuffie che rimuovono fastidi esterni per migliorare i suoi studi e beneficiare delle onde alfa.

Musica per studiare: sì o musica no?

Forse. Risposta inconcludente, ma come abbiamo capito tutto dipende soprattutto dalle persone e dall’ambiente circostante. Su Spotify sono state create diverse playlist con musica per studiare per studenti già adoperate con metodi di studio o con diverse materie, oppure potete provare a crearvi playlist su YouTube usando il metodo “pomodoro” per i “beginner” e il metodo “melone” per gli advance.

Datevi come ricompensa per lo studio una musica che amate (sconsigliatissima per la concentrazione, ma perfetta durante le pause).

 

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