La laurea in Psicologia Clinica è una delle principali branche teorico-applicative della psicologia e ne rappresenta l’indirizzo più “puro”. Si occupa dello studio e della comprensione di problematiche psicologiche e relazionali individuali, familiari e di gruppo ed è considerata da sempre uno degli indirizzi di studio con più affluenza. Nonostante il livello di disoccupazione sia relativamente alto, questo corso di laurea ha un livello di applicabilità – nei diversi ambiti lavorati – più alto rispetto agli altri della psicologia.
È importante sapere, però, che qualunque percorso o indirizzo psicologico si scelga di intraprendere, iscritti all’Ordine, a norma di legge, si viene considerati e riconosciuti solo con come psicologi, senza una distinzione rispetto all’indirizzo di specializzazione che si è scelto di approfondire.
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Quali sono i requisiti di accesso per le specialistiche di Psicologia Clinica
Per essere ammessi ai corsi di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica (LM-51) esistono due percorsi che prevedono l’acquisizione delle principali conoscenze di base teoriche, storiche e metodologiche della psicologia. Può accedere al corso chiunque sia in possesso di una laurea triennale in Psicologia (L-24 – Scienze e Tecniche Psicologiche) o la laurea quinquennale del vecchio ordinamento, conseguite presso qualsiasi ateneo italiano o estero. Il secondo percorso coinvolge coloro che sono in possesso di una Laurea triennale o quinquennale, Laurea specialistica o Laurea magistrale di qualsiasi indirizzo di studio, previa acquisizione di almeno 88 crediti nelle discipline psicologiche con almeno 4 crediti per ciascuno dei settori scientifico-disciplinari M-PSI (il numero dei crediti può variare a seconda dell’Ateneo): M-PSI/01, M-PSI/02, M-PSI/03, M-PSI/04, M-PSI/05, M-PSI/06, M-PSI/07, M-PSI/08.
Una volta convalidato il proprio piano di studi, a causa dell’elevata quantità di richieste, sarà difficile trovare un ateneo con accesso a numero aperto. L’ammissione ai corsi magistrali è, infatti, subordinata alla partecipazione di una prova preselettiva sulla base della quale verrà stilata una graduatoria dei candidati. Ogni ateneo stabilisce un numero di posti limitato che può variare partendo da un minimo di 120 iscritti fino ad arrivare ad un massimo di 270.
Le domande dei test di ammissione
I test di ammissione differiscono non solo per indirizzi di studio, ma anche per ateneo, ad esempio l’Università di Bologna – l’Alma Mater Studiorum – prevede domande su nozioni di psicologia clinica e le stesse in lingua inglese. Sarà ogni ateneo, quindi, a decidere quali sono le competenze necessarie richieste per l’accesso e la frequenza del proprio corso di laurea. In generale, i temi più comuni ai vari indirizzi sono gli argomenti in ambito della psicologia generale, di quella sociale, della psicologia dello sviluppo, della psicologia dinamica, della metodologia della ricerca psicologica, della psicologia dinamica delle relazioni umane e tutti quegli ambiti trattati durante la triennale.
Ogni ateneo riflette un orientamento teoretico e applicativo differente. Scegliere il percorso più adatto ai propri interessi è in questo caso strettamente collegato alla sede e all’indirizzo che si deciderà di frequentare.
Quali sono le migliori università italiane?
Come per il test di ammissione, ogni ateneo si differenzia per l’offerta di studi proposta.
Tra le migliori Università italiane per l’indirizzo di Psicologia Clinica segnaliamo l’Università degli Studi di Bologna, l’Università degli Studi di Padova, l’Università degli Studi di Pavia, l’Università degli Studi di Torino che vanta una maggiore quantità di laureati in psicologia che hanno trovato lavoro una volta ultimato il percorso di studi, l’Università San Raffaele di Milano (privata) che offre una scuola di specializzazione in Psicologia Clinica e l’Università degli Studi di Trento.
Quali sono gli sbocchi lavorativi dopo Psicologia Clinica?
Dal 2023, una volta conseguita la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica, potrai già farti attribuire il titolo di psicologo, infatti la Laurea in Psicologia è divenuta abilitante. Per esercitare la professione, servirà comunque l’iscrizione alla sezione A dell’Albo dell’Ordine degli Psicologi. Una volta ottenuta la licenza si possono ricoprire ruoli differenti in ospedali, scuole (sportelli di ascolto), consultori, istituzioni pubbliche e private svolgendo attività di consulenza.
Qualora ci si voglia specializzare in ambiti settoriali più specifici si può accedere al Dottorato di Ricerca, alle Scuole di specializzazione e ai Master di II livello, o intraprendere un percorso di specializzazione post-laurea per acquisire una preparazione professionale di psicologo clinico e di psicoterapeuta (i cui corsi durano almeno 4 anni). Terminato questo percorso, i laureati potranno ottenere posizioni all’interno di strutture sanitarie e di servizi psicologici, medici e psichiatrici, degli enti pubblici e privati.