Psicologia del lavoro: sbocchi occupazionali

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La psicologia del lavoro è una disciplina che analizza il comportamento dei lavoratori nell’esercizio della loro professione per promuoverne il benessere nell’ambiente di lavoro.

Negli ultimi anni, la figura dello psicologo del lavoro sta diventando sempre più importante all’interno delle organizzazioni. Il suo ruolo è quello di ascoltare i bisogni dei dipendenti e valorizzare la loro professionalità, creando un ambiente lavorativo più sereno. Inoltre, cerca di favorire il lavoro di squadra affinché tutti i lavoratori abbiano maggiori possibilità di crescita professionale. 

Vuoi sapere quali sbocchi ha lo psicologo del lavoro all’interno delle organizzazioni pubbliche e private? Continua a leggere il nostro articolo per scoprire cosa studiare e quali sbocchi occupazionali offre questo settore!

Percorso universitario

In primo luogo, bisogna intraprendere un percorso universitario in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, che può essere sia triennale, sia magistrale. Infatti, Psicologia del lavoro e delle organizzazioni è una declinazione dei corsi triennale e magistrale in Scienze e Tecniche Psicologiche (Classe L-24) e Psicologia (Classe LM-51). Al termine dei suddetti percorsi, per esercitare la professione di psicologo bisogna iscriversi all’albo. Nel prossimo paragrafo ti spiegheremo come fare!

Se vuoi conoscere i requisiti d’accesso per triennale e magistrale in Psicologia leggi questo articolo.

Iscrizione all’albo per laureati triennali e magistrali

L’iscrizione all’albo dell’Ordine degli Psicologi funziona in maniera differente per laureati triennali e magistrali. I laureati triennali in L-24, dopo la laurea, devono svolgere un tirocinio professionalizzante di sei mesi e superare l’Esame di Stato, così possono iscriversi alla sezione B dell’albo.

Invece, i laureati magistrali in LM-51 devono svolgere un anno di tirocinio post-laurea professionalizzante, superare l’Esame di Stato e iscriversi alla sezione A dell’albo. 

Se vuoi sapere che cos’è un albo dei professionisti, leggi il nostro articolo.

Sbocchi occupazionali per psicologia del lavoro

Come dicevamo all’inizio, uno psicologo del lavoro può lavorare sia nel settore pubblico, sia nel privato. Vediamo insieme quali sono gli sbocchi occupazionali per questa professione!

Psicologo aziendale

Lo psicologo aziendale può lavorare all’interno di organizzazioni pubbliche o private. Nell’ambito delle risorse umane, lo psicologo si occupa di selezione del personale individuando i candidati idonei a ricoprire determinati ruoli aziendali. A questo scopo si può avvalere di interviste e questionari per valutare le loro caratteristiche attitudinali. Inoltre, si occupa anche di prevenzione e contrasto di fenomeni quali il mobbing, il bullismo e lo stress lavoro-correlato. Tali fenomeni potrebbero diventare causa di uno scarso rendimento lavorativo e di conseguenza apportare perdite economiche. 

Un’altra delle sue funzioni è la gestione dei processi di cambiamento. Il suo ruolo è offrire supporto ai dipendenti in caso di modifiche all’assetto organizzativo, tagli sostanziali del personale e in caso di licenziamento. Anche in caso di problemi fra la direzione e il personale, lo psicologo può aiutare a risolvere eventuali conflitti.

Ancora, lo psicologo del lavoro può offrire supporto alla leadership. Attraverso la sua formazione riesce a capire se la leadership è efficace o se ci sono aspetti da modificare. Può anche valutare l’efficacia delle strategie messe in atto e capire se possano causare problemi dal punto di vista economico e relazionale. Oltre a questo, gli psicologi delle organizzazioni aiutano l’azienda a relazionarsi con i sindacati e possono contribuire nei processi di negoziazione.

Chief Happiness Officer

Lo sapevi che uno psicologo del lavoro può diventare Chief Happiness Officer (CHO)? Questa figura si occupa della soddisfazione e del benessere dei dipendenti, per renderli più felici e produttivi. È chiamato anche manager della felicità. 

Per un CHO è importante dare importanza a ogni singolo collaboratore aziendale, trattandolo con rispetto e gentilezza. Grazie a interviste, email o colloqui, è possibile capire i bisogni dei dipendenti per aiutarli a migliorare la loro vita in azienda. Inoltre, il CHO deve assicurarsi che i contratti lavorativi siano adeguati e che i valori aziendali vengano riconosciuti e apprezzati. Infine, deve incoraggiare un buon lavoro di squadra e stimolare la crescita personale di ciascun lavoratore.

Coaching aziendale

Uno psicologo del lavoro può anche lavorare nel coaching aziendale. Il coach aziendale supporta un singolo o un gruppo affinché raggiungano il massimo livello delle proprie capacità prestazionali. Per ottenere questo obiettivo è necessario definire le aree in cui intervenire e gli obiettivi da perseguire. Grazie al coaching è possibile crescere e migliorare dal punto di vista personale e professionale.

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