Salute mentale e università

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Studiare all’università, lo sappiamo, è difficile. Esami da preparare, lezioni da seguire, studio da conciliare alla vita privata, possono mettere a dura prova la nostra salute mentale.

Ma l’Università deve mettere a diposizione dello studente dei servizi di supporto psicologico. Quasi tutte le università, infatti, sono dotate di uno specifico centro di ateneo per il benessere psicologico dello studente.

Andiamo a vedere come funziona!

Quanto è importante la salute mentale

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute mentale è “lo stato di benessere emotivo e psicologico che consente all’individuo di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, rispondere alle esigenze della vita quotidiana, esercitare efficacemente il proprio ruolo sociale, adattarsi ai mutamenti dell’ambiente e ai conflitti interni”.

È quindi evidente l’importanza che questa riveste per ognuno di noi. Al pari del benessere fisico, se non di più, la salute mentale contribuisce alla qualità della vita di tutti noi.

Cosa deve fare l’università per la salute mentale

Nel rapporto sulla condizione degli studenti del 2022 per il Ministero dell’Università, è espresso che l’università deve assicurare dei servizi di supporto psicologico per garantire un completo benessere psicofisico ai suoi iscritti.

Infatti, la vita dello studente universitario è una fase di grande riorganizzazione a livello di esperienze e identità. E ancora di più in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo, è bene che i giovani vengano tutelati anche sotto questo punto di vista.

Per perseguire questo fine, secondo il rapporto già citato, è necessaria l’istituzione di un “Fondo per il Supporto Psicologico“, per gli atenei che attivano sportelli di supporto psicologico. Accanto ad esso, dovrebbe essere previsto un Osservatorio Nazionale sulla Condizione della salute e del benessere psicologico dello studente universitario promosso dal MUR.

Ma, ancor più importante, è che gli studenti siano pienamente consapevoli delle possibilità che gli atenei offrono per salvaguardare la salute mentale. Infatti, solo il il 43% degli studenti universitari afferma che nel suo ateneo è presente un servizio psicologico, la restante parte non lo sa o sostiene tale servizio inesistente.

Come andare da uno psicologo gratis?

Oltre che tramite i servizi garantiti dalle università ci sono altre modalità per usufruire dell’assistenza psicologica gratuitamente. Un esempio è rappresentato dal bonus psicologo che abbiamo approfondito in questo articolo.

Un altro modo è rivolgersi al proprio medico di base e prenotare un ciclo di sedute a carico del Servizio Sanitario Nazionale presso le ASL. In questo caso non è detto che sia gratuito, perché, come ben sappiamo, in Italia il prezzo delle prestazioni sanitarie dipende anche dal reddito e quindi è probabile che dovrai pagare un ticket.

Esistono poi servizi di supporto psicologico telefonico come quello della Croce Rossa Italiana. Chiamando il numero 1520 si potrà avere in maniera totalmente gratuita (per i maggiorenni) un confronto con psicologi esperti.

Iniziative simili sono, spesso, messe a diposizione anche dai Comuni o da altri Enti Locali per salvaguardare la salute mentale dei cittadini.

Ad oggi, poi, si sta ragionando tanto dello “psicologo di base”. Si vuole associare ad ogni cittadino uno psicologo a cui, in caso di necessità, rivolgersi (un po’ lo stesso concetto del medico di base). Ma c’è ancora tanta strada da fare.

Andare dallo psicologo dell’università è vergognoso?

Assolutamente no!

Come abbiamo già visto è comune che i giovani si sentano smarriti e necessitino di un confronto. Secondo i dati raccolti dall’Istituto Piepoli per il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi in un rapporto dell’ottobre 2021, si evince un aumento significativo dei pazienti in terapia. In particolare, è indicato un aumento del 36% tra i 18-24 anni, proprio la fascia d’età di chi si trova all’inizio o nel pieno degli studi universitari.

Ma presso i centri universitari dedicati alla salute mentale non troverai solo un supporto psicologico (nel senso in cui siamo abituati ad immaginarlo). Vengono infatti anche organizzati dei seminari per comprendere il giusto metodo di studio, per scoprire come tenere a bada l’ansia da esame. Ci sarà aiuto per chi ritiene di avere problemi con la concentrazione allo studio, per chi ritiene di aver perso la voglia o la capacità di studiare. Troverà supporto chi si sentirà schiacciato dal peso degli esami da recuperare ecc.

Insomma, tutto quello che può agevolare lo studente a vedere più piccoli tutti i problemi che ci sembrano insormontabili. E sentire il bisogno di usufruirne non è certamente una vergogna!

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