Vi hanno mai detto che iscriversi a un particolare Corso di Laurea sarebbe stato inutile perché non avreste mai trovato lavoro? E se quella materia in particolare fosse la vostra passione? A chi dare ascolto, al cuore o alle statistiche?
La verità è che ultimamente, per giustificare le proprie scelte, spesso sofferte, parecchi fanno appello alle statistiche occupazionali che vedono al vertice i Professionisti Sanitari e le STEM, in particolare Ingegneria. I professori stessi, alle scuole superiori, indirizzano le future matricole verso percorsi che secondo loro daranno lavoro più facilmente. Neanche noi possiamo negare che la prima domanda che ci fate su un corso di laurea specifico, quando chiedete una consulenza, è “ma gli sbocchi quali sono?”. Preoccuparsi così tanto per l’occupazione futura, quando avete come minimo tre anni di studio davanti a voi, non sempre è una buona idea, soprattutto perché spesso non avete idea della quantità di mestieri e professioni che esistono e che nascono continuamente.
Tutte le matricole si staranno chiedendo, a questo punto, “quale università scegliere allora?”. Con questo articolo proviamo a chiarirvi un po’ le idee.
Seguire la passione o le statistiche occupazionali
Cosa dovrebbe orientare la vostra decisione, le statistiche o la passione? La risposta giusta è un mix di entrambe, ma bisogna sempre ricordarsi che non esiste nessun Corso di Laurea senza sbocchi. Ciò che vi permetterà di trovare lavoro, qualsiasi titolo di studio voi abbiate preso, è la capacità di dimostrare le vostre competenze e di sapervi “vendere”. Dovete avere un’idea chiara di cosa il vostro Corso di Laurea vi permette di fare. La maggior parte delle matricole non riesce a vedere le prospettive di moltissime lauree, questo perché non conoscono la varietà di professioni moderne che esistono oggi e le competenze necessarie per accedervi.
Sapevate, ad esempio, che ad oggi nelle grandi aziende esiste il manager della felicità? Una figura sostitutiva al responsabile delle risorse umane che si occupa anche del benessere dei dipendenti. Una professione che molti non conoscono, ma che nelle grandi aziende è sempre più richiesta.
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Quello che non dicono le statistiche
Guardando le statistiche occupazionali bisognerebbe sempre ricordarsi che esse si basano sul passato, e non sul futuro. I dati mostrano quindi le lauree che ad oggi hanno più sbocchi, ma già tra un anno la situazione potrebbe cambiare drasticamente. Esistono delle statistiche prospettiche, ma sono congetture basate sulla probabile evoluzione del progresso scientifico, non sono fatti. Il mondo di oggi cambia e si evolve ad una velocità straordinaria. In un anno nascono mestieri mai visti prima, questo perché i settori evolvono e se ne generano di nuovi. Eventi straordinari possono sconvolgere il mondo del lavoro, pensiamo ad esempio se dovesse scoppiare una nuova guerra in cui anche l’Italia è coinvolta: il risultato sarebbe che il mercato del lavoro richiederebbe tantissimi esperti di strategia difensiva e militare (ad esempio i laureati in L-DS scienze della difesa e della sicurezza) e tanti ingegneri in grado di progettare armamenti, come gli ingegneri meccanici.
Nessuno sa come si evolverà il mondo da qui ad un anno e la recente pandemia lo ha dimostrato. Per cui dire che una laurea non ti permetterà di trovare lavoro è solo un assunto presuntuoso, poiché con grandi capacità ognuno può fare quello che vuole.
Il vantaggio di studiare con passione
Avete mai sentito il detto “fai un lavoro che ti piace e non lavorerai neanche un giorno nella tua vita”? Ecco, a me piace pensare che questa cosa sia valida anche per lo studio. Accontentarsi di studiare una cosa che ci piace meno, o studiare senza passione qualcosa semplicemente perché, a detta di tutti, dà maggiori sbocchi nel mondo del lavoro, sulla lunga distanza può creare gravi problemi di frustrazione. E se ci portasse a fare un lavoro che neanche ci piace?
Studiando invece quello che veramente ci appassiona abbiamo molta più probabilità di avvicinarci anche ad un lavoro che ci piaccia e soprattutto di eccellere. La passione per la propria materia permette anche di avere più margine per diventare liberi professionisti.
Ad oggi è facilissimo inventarsi un mestiere: esistono psicologi della moda, esperti di linguistica per le intelligenze artificiali, traduttori di lingue sconosciute. Lavorare con partita IVA è molto più semplice di quanto non lo fosse prima e questo vale per qualsiasi corso di laurea: anche un laureato in lettere può diventare un libero professionista e inventarsi un mestiere dedicato alla sua materia. Non vi fate scoraggiare dalle statistiche, scegliete quello che vi appassiona e che segue le vostre attitudini personali, ponderando la scelta tra i corsi che forniscono una vera professionalità e che non abbiano nel piano di studi troppa “fuffa” teorica.
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Come capire se ho scelto l’università giusta
La verità è che finché non si comincia non saprete mai se il percorso che state facendo è quello giusto, soprattutto se non vi siete informati sul piano di studi. Leggere il nome di un esame è molto diverso dal capire effettivamente di cosa tratta. Un piccolo consiglio: non basatevi mai sui voti degli esami per capire se siete sulla strada giusta, i voti non vi definiscono, è la vostra passione a farlo. Nel vostro percorso dovrete necessariamente passare esami che non sopportate, studiare cose che non vi piacciono, ma se il vostro obiettivo è chiaro non dovete farvi scoraggiare, tutti hanno il proprio mattone all’università.
La tesi di laurea sarà un ottimo momento per ponderare le vostre passioni e capire che direzione volete prendere nell’applicare il vostro percorso al mondo del lavoro. Sarà il sunto del vostro percorso universitario, e un’anticipazione del modo in cui intendete applicare le competenze acquisite. Una volta soddisfatti della vostra tesi, lo sarete del vostro percorso in generale.
Hai dubbi sul percorso che hai scelto o stai per scegliere e non vuoi sbagliare? Contattaci per una consulenza e ti aiuteremo a trovare il percorso che unisce le tue passioni alle tue aspirazioni.