Sei indeciso se fare Medicina e Chirurgia all’Università? Hai sentito che il percorso è lungo e tortuoso e non basta studiare per la laurea, ma dovrai passare altro tempo per fare la specializzazione? Sfatiamo un po’ di miti sullo specializzando medicina. È un medico a tutti gli effetti? Quanto lavora? Quanto guadagna uno specializzando? Come si diventa specializzandi? La specializzazione è obbligatoria? Quanto dura la specializzazione in medicina? Adiamolo a scoprire!
Se invece vuoi sapere se vale la pena di studiare medicina clicca qui.
Lo Specializzando in Medicina
Formalmente definito Assistente in Formazione (AIF), lo specializzando è un medico abilitato che sta affrontando un percorso per conseguire un Diploma di Specializzazione in una determinata branca della medicina, per diventare appunto Specialista. È quindi iscritto ad una Scuola di Specializzazione Medica (SSM).
Lo specializzando in medicina è un medico a tutti gli effetti e come tale ha una retribuzione e delle responsabilità, che ovviamente aumentano andando avanti con gli anni del corso. Sempre con il supporto di medici già specialisti, a seconda della specializzazione scelta, visiterà pazienti, prescriverà farmaci, eseguirà interventi ecc.
Le specializzazioni da poter scegliere sono tante. Ecco l’articolo dove ne parliamo nel dettaglio.
Quanto dura la specializzazione in medicina
La Specializzazione medica dura tra i 4 e i 5 anni, ma non disperare, non passerai questo tempo esclusivamente sui libri o in aula. Infatti, nonostante ci saranno delle lezioni frontali, gran parte del percorso è basato sull’esercitare effettivamente la professione guidato da medici già specializzati.
In questo periodo il medico specializzando dovrà sostenere un esame all’anno, che sarà organizzato nei modi e nei tempi ritenuti opportuni dall’Ateneo.
Ecco alcuni esempi di specializzazione, clicca qui, qui, qui e qui.
Come si diventa specializzandi
Per diventare specializzando occorre superare il concorso per le Specializzazioni Mediche, di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Tale Test Specializzazione Medicina è organizzato a livello nazionale e si svolge generalmente a luglio.
Potrai quindi inserire le preferenze di specializzazione e di sede e, a seconda della graduatoria nazionale, potrai ottenere un posto in una SSM.
Lo specializzando medicina può seguire altri corsi contemporaneamente?
Molti si chiedono, ma lo specializzando può seguire altri corsi accademici? E si possono conseguire più specializzazioni?
Nella vita si possono conseguire tutte le specializzazioni che si vogliono, ma una per volta.
Infatti, durante la Scuola di Specializzazione medicina non si possono frequentare:
- Corsi di laurea triennali o magistrali;
- Altre Scuole di Specializzazione, mediche o non mediche;
- Il corso di Medicina Generale (per fare il medico di base)
Alla luce della nuova legge sulla “doppia laurea”, invece, si potranno frequentare contemporaneamente alla SSM Medicina:
- Corsi di master
- Corsi di Dottorati di Ricerca (se in accordo con i regolamenti dei singoli Atenei)
Lo Specializzando medicina può fare altri lavori?
Secondo la normativa vigente, lo specializzando assume un rapporto di esclusività con la SSM. Non può dunque esercitare l’attività nel privato.
Vi sono però alcune attività lavorative ammesse dal contratto, come svolgere:
- attività intramuraria (cioè eseguire prestazioni private presso l’ospedale universitario in cui si sta specializzando);
- sostituzioni di medici di base (per non più di 30 giorni);
- guardia medica notturna, festiva o turistica.
Quanto guadagna uno specializzando
Secondo la normativa vigente (legge 266/05), la retribuzione dello specializzando medicina varia a seconda dell’anno di corso.
Tolte le trattenute INPS, attualmente, il salario netto è pari a circa 1.650 euro al mese per i primi due anni e a circa 1.750 euro al mese per gli anni successivi.
Per quanto riguarda la situazione previdenziale, infatti, una parte del contributo sarà trattenuta dalla cosiddetta “gestione separata” dell’INPS.
Dal punto di vista fiscale, invece, questo contributo è considerato come una borsa di studio.
Non dovrai quindi pagare le tasse come se fosse un vero e proprio stipendio. Non sarà dunque soggetto ad imposte come l’IRAP e l’IRPEF.
Se vuoi approfondire l’argomento fiscale per gli studenti ecco l’articolo che fa per te.
Trattandosi però di un corso accademico, come qualunque iscritto bisognerà pagare le tasse universitarie, che ovviamente dipendono dall’Ateneo.
Se per caso il periodo di specializzazione si dovesse interrompere prima del previsto (per esempio se si cambia specializzazione o si rinuncia), non si dovrà restituire quanto guadagnato fino a quel momento.
Quanto lavora uno specializzando
Secondo il contratto (come dal d.lgs. 268/99) l’orario di lavoro del medico specializzando è lo stesso del personale medico del Servizio Sanitario Nazionale a tempo pieno. Quindi di 34 ore settimanali più 4 ore settimanali per aggiornamento.
In verità, trattandosi di un periodo che ha principalmente lo scopo di formarsi, può capitare che lo specializzando si trattenga oltre il suo orario di servizio.
Le ferie dello specializzando
Non essendo un vero e proprio lavoro, è improprio parlare di ferie. Lo specializzando medicina ha diritto, però, a 30 giorni di “assenze per motivi personali” che dovranno essere autorizzate dal direttore della SSM.
Per quello che riguarda la malattia, invece, lo specializzando ha diritto a 12 mesi in tutta la durata della specializzazione, ovviamente certificata dal medico come per legge.
Qualora si debbano recuperare delle ore, è vietato lavorare più di 38 ore a settimana.
Lo specializzando deve avere i crediti ECM?
Della Educazione Continua in Medicina (ECM) abbiamo già parlato in questo articolo.
Gli specializzandi medicina sono esonerati dal conseguimento degli ECM, presentando annualmente un’autodichiarazione sull’apposito portale CoGeAPS .
La specializzazione è obbligatoria?
No. Con la Laurea in Medicina e Chirurgia e l’abilitazione (che da poco coincidono essendo la laurea divenuta abilitante), si può da subito esercitare la professione medica.
Nell’ambito privato si potrà esercitare qualunque branca della medicina (basta non dichiararsi specialista in…).
Anche nel pubblico si possono svolgere delle attività come per esempio:
- l’insegnamento a scuola. Anche se è poco noto, infatti, con la Laurea in Medicina (LM-41) si può accedere a due classi di concorso, A-15 “Discipline sanitarie” e A-31 “Scienze degli alimenti”;
- la guardia medica;
- la sostituzione del medico di base per non più di 30 giorni;
- il medico presso carceri, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana;
- il medico dell’INPS o dell’INAIL (partecipando a concorsi pubblici);
Bellissimo articolo. Io avrei una domanda, dopo l’ultimo giorno dell’ultimo anno della scuola di specializzazione, in attesa della data di discussione tesi, l’ormai ex specializzando (ma ancora non specialista, perché non ha ancora superato la prova finale, ossia la tesi), può continuare ad andare in ospedale e lavorare come prima? A logica mia no, in quanto io contratto di specializzazione termina l’ultimo giorno dell’ultimo anno e quindi da quel giorno fino al giorno della discussione tesi l’ex-specializzando non ancora specialista si trova in un limbo. È autorizzato a continuare ad andare nei reparti? A continuare a visitare i malati, svolgere attività anche invasive come interventi chirurgici (come faceva fino al giorno prima?).
Grazie
Ciao,
innanzitutto ti ringrazio.
Per quello che riguarda la frequenza dei reparti terminato il periodo di specializzazione la situazione è complessa, non solamente perché devi essere autorizzato, ma soprattutto per una questione assicurativa. Infatti, se volessi continuare a svolgere l’attività assistenziale, anche a titolo gratuito terminata l’erogazione della borsa di specializzazione, devi assicurarti che l’ospedale ti garantisca la prosecuzione della copertura assicurativa.
Per fare questo occorre chiedere al direttore della Scuola di Specializzazione.
Spero di aver fugato i tuoi dubbi.
Per qualunque altro chiarimento restiamo comunque a disposizione.
La redazione di Uniperte