Per fare il medico bisogna studiare tanto, si sa. Ma le sole nozioni certamente non bastano per poter curare un paziente. Ecco perché grande importanza riveste il tirocinio in medicina.
Andiamo a vedere come funziona!
Come funziona il tirocinio in medicina
Il tirocinio consiste in un periodo di formazione sul campo dove si avrà la possibilità di osservare attività ambulatoriali e chirurgiche e iniziare a praticare qualche manovra di semplice esecuzione e non invasiva per il paziente.
Il tirocinio in medicina, che si svolge durante il percorso di laurea, è diviso fondamentalmente in due categorie: il tirocinio “curricolare” (la cosiddetta clinical rotation) ed il tirocinio pratico valutativo.
Il Tirocinio in medicina “curricolare”
Per ogni esame delle cosiddette cliniche, cioè le discipline propriamente mediche (cardiologia, dermatologia ecc.) un certo numero di CFU deve svolgersi come Attività Formative Professionalizzanti, ovvero il tirocinio.
Questo si svolgerà sia come esercitazioni in laboratori didattici e tecnologici (come per esempio eseguire procedure su manichini) sia come attività svolte sui vari reparti dei policlinici universitari o in strutture sanitarie convenzionate con l’università.
Secondo le linee guida, almeno 60 CFU (dei 360 di cui consta la laurea in medicina) deve essere di tirocinio curricolare.
Quando inizia il tirocinio in medicina?
Quando il tirocinio inizi dipende dalle diverse Università. Generalmente i tirocini a contatto con il paziente iniziano al terzo anno, ma ci sono atenei nei quali gli studenti iniziano le attività sui reparti già dal primo anno.
Cos’è il Tirocinio Pratico Valutativo
Il Tirocinio Pratico Valutativo (TPV) è nato con l’introduzione della laurea in medicina come laurea abilitante. Cioè, appena laureati non bisognerà sostenere alcun esame di abilitazione ma ci si potrà direttamente iscrivere all’Albo ed iniziare ad esercitare la professione.
Il TPV, che come specificato si svolge durante il percorso di laurea, consiste in 150 ore di tirocinio (50 per clinica, 50 per la chirurgia e 50 per la medicina generale).
Esso serve ad accertare la capacità dello studente di saper fare il medico aldilà delle nozioni apprese con i vari corsi seguiti.
Si verrà affidati a dei tutor per ogni area della medicina che gestiranno il tirocinio e da essi si verrà valutati.
Il TPV va quindi a sostituire il Tirocinio Pratico Valutativo per l’Esame di Stato (TPVES) che si svolgeva dopo la laurea.
Il tirocinio per scrivere la tesi
Un’altra tipologia di tirocinio in medicina è il cosiddetto internato di laurea.
Infatti, scelto l’argomento della tesi potrai richiedere di frequentare il reparto della disciplina sulla quale verterà il tuo elaborato.
Questo ti consentirà di avere maggiore contatto con l’ambito sul quale dovrai scrivere ed anche, magari, di raccogliere dati per la tua tesi.
Il tirocinio in medicina è retribuito?
No, il tirocinio che si svolge durante il periodo universitario non viene retribuito.
Completamente diverso è il discorso per il medico specializzando, che non svolge un tirocinio, ma è un medico a tutti gli effetti che esercita effettivamente la professione guidato da medici già specializzati.
Gli specializzandi, quindi, ricevono invece un corrispettivo economico che varia a seconda dell’anno di corso.
Come vestirsi per un tirocinio in ospedale?
Anche questo dipende dalle università. C’è chi prevede delle divise per i tirocinanti (spesso anche a loro spese) e chi richiede solo di indossare il camice bianco.
Certo, per i tirocini che prevedono l’ingresso in sala operatoria vi sono regole ben precise da seguire, utilizzando camici sterili, mascherine ecc.
Come comportarsi durante il tirocinio in medicina?
Durante il tirocinio avrai la possibilità di iniziare ad interfacciarti con quella che sarà la tua vita professionale. Cerca di goderne il più possibile, di fare tutto quello che ti propongono di fare.
Ma considera comunque che, anche se si è affidati a medici esperti, si ha sempre una certa responsabilità verso il paziente.
Quindi non aver paura di chiedere e di sperimentare ma ricorda sempre che davanti a te hai una persona che soffre, quindi non dimenticare mai l’importanza che il tuo contributo può dare e sii sempre coscienzioso.