Esame di stato in Ingegneria: i dettagli e perché farlo

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Cari ingegneri, in questo articolo vogliamo parlare di tutto quel che c’è da sapere sull’esame di stato in ingegneria e, soprattutto, del perché farlo!

Moltissimi ingegneri, esclusi di solito i civili, non si abilitano alla professione: sbagliate di grosso! (e vi spieghiamo il perchè!)

Cominciamo.

Requisiti

Prima di tutto, dobbiamo distinguere due tipologie di Albo degli ingegneri:

  • Sezione A: sezione dedicata agli ingegneri di secondo livello; vi si può accedere con Laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico del vecchio ordinamento
  • Sezione B: rivolta agli ingegneri di primo livello; a questa tipologia è possibile accedervi con la Laurea triennale, diploma universitario o le altre tipologie precedentemente citate.

Passiamo alle prove d’esame di abilitazione.

Come si svolge l’esame

Prima di soffermarci sull’importanza dell’iscrizione all’Albo degli ingegneri, vediamo in cosa consiste l’esame di stato in ingegneria.

Prima di tutto, vi sono tre differenti sezioni d’ingegneria per le quali abilitarsi (in base alla propria Laurea, ovviamente):

  • Civile e Ambientale;
  • Industriale;
  • Dell’informazione;

Parlando in maniera specifica dell’esame di stato, chiariamo subito sottolineando che c’è stato un cambiamento post COVID 19: prima della pandemia, l’esame consisteva in due prove scritte, una prova orale ed una prova pratica di progettazione. Sia la prova orale che la scritta, avevano un tetto massimo di svolgimento pari a 4 ore; la prova dedicata alla progettazione, invece, si articolava in 8 ore. Infine, per essere ammessi ad ogni prova, era necessario superare quella precedente.

In particolare:

  • la prima prova (scritta) verteva sulle materie proprie del settore per il quale hai fatto richiesta durante l’iscrizione; consisteva in un tema su un argomento generale inerente a differenti aspetti del settore;
  • la seconda prova (scritta) constava di un altro tema inerente alle materie proprie della specialistica per la sezione A e all’ambito disciplinare per la sezione B;
  • la terza prova (orale) equivaleva ad una discussione inerente alle materie d’oggetto delle due fasi scritte precedenti, accompagnate da domande di carattere legislativo e deontologico;
  • la quarta prova (progettazione) prevedeva la realizzazione di un progetto relativo alle materie della specialistica per la sezione A e dell’ambito disciplinare per la sezione B;

Ad oggi, invece, l’esame di abilitazione all’Albo degli ingegneri è costituito da un’unica prova orale.

Come studiare

A questo punto potrebbe sorgere il dubbio su come prepararsi per l’abilitazione da ingegnere al meglio.

Non c’è da temere! I punti fermi per una buona preparazione sono sempre gli stessi, ossia:

  1. Una buona organizzazione
  2. L’utilizzo delle tecniche suggetevi dal team di UNIPERTE (che vi linkiamo qui sotto!)

Scopri quali sono le tecniche di studio più adatte a te grazie ai nostri articoli dedicati: tecniche di concentrazione; come preparare più esami contemporaneamente; metodo di studio.

Questi nostri articoli citati vi aiuteranno moltissimo: al loro interno troverete moltissime tecniche generali (come quella del pomodoro) o personali (esercizi per comprendere al meglio quale sia il vostro giusto metodo di studio) in base ad ogni circostanza.

Perché fare l’esame di stato di ingegneria

L’esame di stato, dunque l’iscrizione all’Albo degli ingegneri CNI, è quel che vi da il via libera all’esercizio della professione.

In più, è l’unico elemento a darvi realmente il titolo di Ingegnere: da professionisti, non potreste infatti firmarvi come “Ingegner …”.

La differenza fra un neolaureato in ingegneria ed un ingegnere a tutti gli effetti, oltre all’esperienza, sta proprio nel titolo!

Dunque: che siate ingegneri meccanici, gestionali, chimici o quant’altro, è giusto restare “dottori in ingegneria” o diventare Ingegnere a tutti gli effetti?

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